venerdì 20 gennaio 2012

Veneto: il Tar dà ragione a Bennet

Il Tar del Veneto ha dato ragione a Bennet e sospeso in via cautelare l'ordinanza del Comune di Isola Rizza (Vr) che in materia di aperture domenicali applicava la legge veneta. Il provvedimento del Tar ha validità fino al 22 febbraio, data in cui si svolgerà la camera di consiglio che dovrà decidere sul merito del ricorso. A questo punto anche gli altri ricorsi presentati in Veneto dalla grande distribuzione contro analoghe ordinanze comunali possono ottenere lo stesso risultato.

giovedì 19 gennaio 2012

Veneto, Toscana, Milano: regione che vai, apertura che trovi

Facciamo il punto sulle aperture domenicali in vista di questa domenica.
La situazione più fluida è in Veneto: già domenica scorsa il Comune di Padova ha applicato la nuova legge regionale e multato gli esercizi commerciali aperti domenica 15 gennaio che - ricordiamo - non è una domenica inclusa nell'elenco delle deroghe previste appunto dalla normativa veneta. Se gli esercizi commerciali multati dovessero tenere aperto anche questa domenica rischiano una seconda multa e, come sanzione, la chiusura provvisoria. L'assessore regionale al commercio Isi Coppola appoggia i sindaci che applicano la normativa regionale. Ricordiamo che il Veneto ha fatto sapere che ricorrerà alla Consulta, sostenendo l'incostituzionalità del decreto Monti per violazione del riparto di competenze fra Stato e Regioni in materia di commercio.
L'altra regione che, insieme al Piemonte, ha già annunciato ricorso alla Corte Costituzionale è la Toscana. Qui però non si registrano multe, ma solo tavoli di concertazione tra enti locali e associazioni di categoria per applicare la normativa toscana sugli orari e le aperture domenicali emanata dopo il decreto Monti.
Qui notiamo il primo aspetto interessante: solo Veneto e Toscana hanno emanato leggi regionali in materia di orari dei negozi SUCCESSIVE al decreto Monti. Le altre regioni no. Questo le pone in condizione di applicare da subito la nuova normativa regionale e aspettare eventualmente i ricorsi al Tar da parte dei soggetti commerciali che vogliono avvalersi della liberalizzazione tout court prevista dalla normativa nazionale.
A metà strada fra Stato e Regioni si collocano alcune ordinanze comunali, come quella del Comune di Milano, che 'congelano' la situazione esistente fino a fine marzo, applicando ancora la legislazione regionale precedente al decreto Monti e concedendo (ampie) deroghe all'obbligo di chiusura domenicale. L'aspetto divertente è che la legge regionale è applicata dal Comune di Milano ma è considerata tacitamente superata dalla regione Lombardia, cioè dal soggetto che più di ogni altro dovrebbe essere geloso delle proprie competenze in materia di commercio. Sempre in Lombardia, tra le città capoluogo si segnala Como che ha invece emanato un'ordinanza che recepisce completamente i contenuti del decreto Monti, eliminando ogni vincolo agli orari dei negozi. A Milano, peraltro, va segnalato che l'ordinanza comunale non sembra essere rispettata da alcuni centri commerciali presenti nel perimetro del Comune che domenica 15 gennaio - non inclusa nel calendario delle deroghe - saranno aperti.  Esselunga, invece, sembra attenersi all'ordinanza comunale.
Insomma, c'è parecchia confusione sotto il sole delle liberalizzazioni...

venerdì 13 gennaio 2012

Lombardia: il balletto delle ordinanze comunali

Se il comune di Milano emana un'ordinanza che non considera superata la legge regionale sulle aperture domenicali, quello di Cinisello Balsamo fa l'esatto contrario e revoca la precedente ordinanza. Il Comune di Assago invece considera valida la normativa nazionale, ma invita alla calma...

Comune di Milano: aperture consentite secondo la legge regionale

Il Comune di Milano ha diramato in data 13 gennaio la seguente determina, che tiene conto della legge regionale 6/2010 sulle aperture domenicali e non la considera tacitamente abrogata dal decreto Monti, come alcuni sostengono. Domenica 15 gennaio e domenica 22 gennaio non sono ricomprese nella deroga, quindi al di fuori del centro storico i negozi dovrebbero rimanere chiusi.

Pisa: si segue la legge regionale

Liberalizzazione degli orari nei negozi Pisa
Pisa e i Comuni dell'area pisana si sono accordati con sindacati, associazioni, Lega Coop e Confcooperative dei consumatori sul tema delle liberalizzazioni del commercio. Si è deciso di adottare, come punto di riferimento, la legge regionale, che lascia ai Comuni la decisione sulle deroghe alla chiusura domenicale, nell'ottica di uniformare aree omogenee. Ora bisogna vedere cosa faranno i soggetti che non hanno aderito all'accordo.


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Comune di Milano: 6 domeniche da qui a marzo?

Il Comune di Milano stila un elenco di 6 domeniche, da qui a marzo, in cui concedere l'apertura domenicale ai negozi, quindi sembra ribadire la propria competenza a emettere ordinanze sulla disciplina di orari e aperture straordinarie. Ma continua a considerare un termine, quello dei 90 giorni dal decreto Monti, che non riguarda la liberalizzazione delle aperture ma la libertà di apertura di nuovi esercizi (che probabilmente diventerà ulteriore terreno di scontro fra Governo e Regioni nei prossimi mesi).Vedi post sotto.

giovedì 12 gennaio 2012

L'Emilia Romagna cerca un accordo con il governo

Commercio e liberalizzazioni, incontro tra Regione ed Enti locali
Cercare di preservare la possibilità di intervenire, per le regioni, in materia di orari dei negozi e di aperture domenicali, nel rispetto della concorrenza e delle liberalizzazioni. Questa la linea comune emersa dal confronto fra l'assessore regionale al turismo e al commercio dell'Emilia Romagna, Maurizio Melucci, e gli assessori al commercio delle province e dei comuni con più di 50.000 abitanti, in vista dell'incontro tra regioni e Governo del prossimo 16 gennaio.


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Affi (Vr): il sindaco non tiene conto della legge veneta

Il sindaco di Affi ha dichiarato che consentirà le aperture tutte le domeniche dell'anno, facendo prevalere la legge nazionale sulla normativa veneta approvata lo scorso 27 dicembre.

Padova: si apre una domenica al mese

A Padova il Comune vuole applicare la nuova legge regionale del Veneto (L.R. 30/2011 del 27 dicembre 2011), successiva al decreto Monti, che consente circa 20 aperture domenicali all'anno.

Comune di Milano: tutto fermo fino a marzo?

Il Comune di Milano, per bocca dell'assessore al commercio Franco D'Alfonso, sembra muoversi in direzione opposta rispetto alla regione Lombardia, che ha già detto di non voler presentare ricorso contro il decreto Monti in materia di liberalizzazione degli orari dei negozi. L'assessore è dell'idea che tutto debba restare com'è fino al 23 marzo prossimo, data in cui scadrebbe il termine dei 90 giorni per l'adeguamento da parte delle Regioni alla liberalizzazione. Il problema è che il termine di 90 giorni riguarda il secondo comma dell'art. 31 del decreto e concerne la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali senza la previsione di contingenti, limitazioni territoriali e altri vincoli di qualsiasi natura, non il primo comma dell'art. 31 sulla liberalizzazione degli orari, il cui termine di adeguamento era... il primo gennaio 2012, termine già scaduto.
Va poi notato che il Comune di Milano aveva già preso posizione nei giorni precedenti l'Epifania per ribadire che il contesto normativo in cui si trovano a operare gli enti locali non è chiaro. Anche il presidente di Anci Lombardia nei giorni scorsi si è espresso in senso contrario alla liberalizzazione.

mercoledì 11 gennaio 2012

Mestre: caos sulle aperture

E' polemica sulle aperture domenicali a Mestre previste per il 15 gennaio.

Aperture domenicali - riassunto della situazione normativa

Un tentativo di inquadrare in modo sistematico la confusa situazione sulle norme da applicare in materia di aperture domenicali.

Lombardia: riunito l'Osservatorio regionale sul commercio

Riunione interlocutoria stamane in regione Lombardia dell'Osservatorio sul commercio. L'assessore Maullu ribadisce che la Lombardia, a differenza di Toscana e Piemonte, non impugnerà il decreto Monti sulla liberalizzazione degli orari. Ribadita anche la centralità dei distretti del commercio, ma in concreto non si capisce che cosa questo comporti in materia di aperture domenicali. Finora i distretti erano la sede in cui, con l'accordo di tutti (comuni, rappresentanti delle imprese del commercio e dei sindacati maggiormente rappresentativi) si potevano estendere le circa 23 aperture domenicali previste dalla legge regionale 6/2010. Ma se la regione considera sostanzialmente abrogata dalla legge nazionale la legge regionale in  materia di commercio, i distretti cosa possono decidere?

Linee guida provvisorie della regione Lombardia per le aperture domenicali

Qui le linee guida emanate provvisoriamente dalla regione Lombardia in data 9 gennaio 2012