giovedì 19 gennaio 2012

Veneto, Toscana, Milano: regione che vai, apertura che trovi

Facciamo il punto sulle aperture domenicali in vista di questa domenica.
La situazione più fluida è in Veneto: già domenica scorsa il Comune di Padova ha applicato la nuova legge regionale e multato gli esercizi commerciali aperti domenica 15 gennaio che - ricordiamo - non è una domenica inclusa nell'elenco delle deroghe previste appunto dalla normativa veneta. Se gli esercizi commerciali multati dovessero tenere aperto anche questa domenica rischiano una seconda multa e, come sanzione, la chiusura provvisoria. L'assessore regionale al commercio Isi Coppola appoggia i sindaci che applicano la normativa regionale. Ricordiamo che il Veneto ha fatto sapere che ricorrerà alla Consulta, sostenendo l'incostituzionalità del decreto Monti per violazione del riparto di competenze fra Stato e Regioni in materia di commercio.
L'altra regione che, insieme al Piemonte, ha già annunciato ricorso alla Corte Costituzionale è la Toscana. Qui però non si registrano multe, ma solo tavoli di concertazione tra enti locali e associazioni di categoria per applicare la normativa toscana sugli orari e le aperture domenicali emanata dopo il decreto Monti.
Qui notiamo il primo aspetto interessante: solo Veneto e Toscana hanno emanato leggi regionali in materia di orari dei negozi SUCCESSIVE al decreto Monti. Le altre regioni no. Questo le pone in condizione di applicare da subito la nuova normativa regionale e aspettare eventualmente i ricorsi al Tar da parte dei soggetti commerciali che vogliono avvalersi della liberalizzazione tout court prevista dalla normativa nazionale.
A metà strada fra Stato e Regioni si collocano alcune ordinanze comunali, come quella del Comune di Milano, che 'congelano' la situazione esistente fino a fine marzo, applicando ancora la legislazione regionale precedente al decreto Monti e concedendo (ampie) deroghe all'obbligo di chiusura domenicale. L'aspetto divertente è che la legge regionale è applicata dal Comune di Milano ma è considerata tacitamente superata dalla regione Lombardia, cioè dal soggetto che più di ogni altro dovrebbe essere geloso delle proprie competenze in materia di commercio. Sempre in Lombardia, tra le città capoluogo si segnala Como che ha invece emanato un'ordinanza che recepisce completamente i contenuti del decreto Monti, eliminando ogni vincolo agli orari dei negozi. A Milano, peraltro, va segnalato che l'ordinanza comunale non sembra essere rispettata da alcuni centri commerciali presenti nel perimetro del Comune che domenica 15 gennaio - non inclusa nel calendario delle deroghe - saranno aperti.  Esselunga, invece, sembra attenersi all'ordinanza comunale.
Insomma, c'è parecchia confusione sotto il sole delle liberalizzazioni...

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