Il Comune di Milano, per bocca dell'assessore al commercio Franco D'Alfonso, sembra muoversi in direzione opposta rispetto alla regione Lombardia, che ha già detto di non voler presentare ricorso contro il decreto Monti in materia di liberalizzazione degli orari dei negozi. L'assessore è dell'idea che tutto debba restare com'è fino al 23 marzo prossimo, data in cui scadrebbe il termine dei 90 giorni per l'adeguamento da parte delle Regioni alla liberalizzazione. Il problema è che il termine di 90 giorni riguarda il secondo comma dell'art. 31 del decreto e concerne la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali senza la previsione di contingenti, limitazioni territoriali e altri vincoli di qualsiasi natura, non il primo comma dell'art. 31 sulla liberalizzazione degli orari, il cui termine di adeguamento era... il primo gennaio 2012, termine già scaduto.
Va poi notato che il Comune di Milano aveva già preso posizione nei giorni precedenti l'Epifania per ribadire che il contesto normativo in cui si trovano a operare gli enti locali non è chiaro. Anche il presidente di Anci Lombardia nei giorni scorsi si è espresso in senso contrario alla liberalizzazione.
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